domenica 10 gennaio 2010

Banana Republic - Il ritorno di Dalla e De Gregori


A 30 anni di distanza dalla loro prima fortunata tournèe, Lucio Dalla e Francesco De Gregori tornano insieme il 22 gennaio sul palco del Vox di Nonantola per un concerto che, se le cose andranno nel verso giusto, potrebbe essere preludio ad un grande tour dei due cantautori. E qualcuno già spera di poter mettere nel lettore cd il seguito di “Banana Republic” disco testimonianza di quella prima storica tournèe uscito nel 1979. Un incontro musicale, quello tra Dalla e De Gregori, che ha rappresentato un avvenimento davvero importante nella storia della canzone italiana. Era la prima volta infatti che due artisti di quel calibro si mettevano insieme per una serie di concerti, prendendo spunto da quanto succedeva in America, in particolar modo nella California dei ’70 con coppie mitiche come Crosby & Nash, Loggins & Messina o in precedenza gli stessi Simon & Garfunkel. E soprattutto metteva insieme due musicisti abbastanza distanti tra di loro sia musicalmente che dal punto di vista della scrittura. De Gregori era considerato il Bob Dylan italiano, particolarmente influenzato dal folk-rock del menestrello di Duluth, sia per il suono basato spesso su chitarra, voce e armonica, che per i testi ermetici e carichi di metafore. Di Dylan De Gregori aveva anche tradotto in italiano assieme a Fabrizio De Andrè la lunga filastrocca “Desolation Row” trasformata in “Via della Povertà”. Lucio Dalla invece veniva dal jazz e si era riscoperto paroliere abbastanza tardi con testi sognanti abbracciati da una musica che lasciava spesso trasparire una vena di sperimentalismo. Ad accompagnarli c’erano poi personaggi che successivamente si sarebbero ritagliati una parte importante nella storia della canzone d’autore italiana. Innanzitutto gli Stadio, il gruppo che accompagnava Dalla dal vivo, ai quali si era da poco aggiunto Gaetano Curreri, ma anche Rosalino Cellamare, meglio noto come Ron, che curava gli arrangiamenti. Dalla e De Gregori tra l’altro venivano da esperienze diverse. Il bolognese era nel momento forse più importante della sua carriera, quello a cavallo tra i suoi due album più belli, o almeno quelli che meglio hanno fuso qualità e successo commerciale, “Lucio Dalla” del 1979 e “Dalla” dell’80, con classici come “L’anno che verrà”, “Anna e Marco” e “Futura”. Il romano invece si era un po’ allontanato dal mondo dei concerti specie dopo le esperienze negative degli ultimi tour e in particolare dopo il “fattaccio” del Palalido di Milano quando alcuni ragazzi appartenenti ai collettivi studenteschi salirono sul palco interrompendo più volte lo spettacolo per leggere al pubblico le loro prese di posizione riguardo agli eventi della lotta politica e per contestare De Gregori reo, a loro dire, di strumentalizzare i temi cari alla sinistra. Per lui quindi si trattò di un vero e proprio ritorno ai concerti e anticipò l’uscita di uno dei suoi album più importanti, “Viva L’Italia”. Testimonianza di quella tournèe appunto l’album “Banana Republic”, che vendette oltre 500 mila copie, e addirittura un film-concerto. Il 22 gennaio i due musicisti torneranno insieme su un palco, quello del Vox di Nonantola, per la gioia di chi li seguì allora, ma anche di quelli che non c’erano e che di quel mitico tour ne hanno solo sentito parlare.
Giovanni Botti per ModenaQui, 3 Gennaio 2010

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