mercoledì 24 febbraio 2010

Isaac Hayes: Black Moses (Deluxe)


Nel variopinto calderone della musica soul anni ‘60 e ‘70, Isaac Hayes è stato certamente uno dei personaggi più poliedrici. Oltre alla carriera di musicista e cantante infatti, ha portato avanti per anni anche l’attività di attore e doppiatore partecipando a diversi film tra i quali “1997: fuga da New York” di John Carpenter e “Robin Hood, un uomo in calzamaglia” di Mel Brooks. Negli ultimi tempi, prima di morire il 10 agosto del 2008 a 66 anni, era stato anche arrangiatore e produttore lavorando a dischi di successo come l’esordio di Alicia Keys “Songs in A minor”. Punto di forza della Stax tra fine ‘60 e inizi ‘70 Hayes, ha raggiunto il successo soprattutto con la colonna sonora di “Shaft”, film di Gordon Parks uscito nel 1971, grazie alla quale ha conquistato un premio Oscar. Nello stesso anno aveva messo sul mercato anche un’altro album, “Black Moses”, non accolto con lo stesso entusiasmo, ma considerato successivamente uno dei migliori della sua carriera. Dotato di una voce calda e bassissima il musicista del Tennessee è depositario di un soul molto raffinato. Una sorta di “progressive soul” che sta a metà tra il suono stax anni ‘60 e i Temptation dei ‘70, con canzoni spesso lunghissime caratterizzate da una cura maniacale dei particolari. E questo album, riproposto in edizione deluxe con l’aggiunta di un cd in più, è un vero e proprio viaggio verso la terra promessa della black music. Il “Mosè nero” (questo era anche un suo soprannome), ci propone ballate deliziose come l’interminabile “(They long to be) Close to you” scritta da Burt Bacharach, trascinanti funky soul (“Part time love”), brani soul profondi e intrisi di pathos (“Going in Circles”). E tra gli inediti c’è anche una interessante versione di “For the good times” di Kris Kristofferson. Da ascoltare e riascoltare.

Giovanni Botti per Vivo Modena

Catellani, l'anti Empoli


La partita di sabato a Empoli è per il Modena un importante opportunità di riscatto dopo la deludente sconfitta rimediata in casa contro il Grosseto. Una gara sicuramente difficile sul campo di una squadra che in casa non ha mai perso e ha pareggiato solo tre volte in dodici incontri. Chi ha ricordi particolarmente positivi dello stadio Castellani di Empoli è Andrea Catellani che proprio su quel campo segnò lo scorso anno la sua prima rete in serie B. “Fu un gol abbastanza strano - racconta l’attaccante reggiano - lo segnai di testa che non è proprio il mio punto di forza. Ricordo più che altro la corsa verso la panchina anche se le immagini sono un po’ offuscate. Fù davvero una grande emozione”.
L’Empoli comunque ti porta bene...
E’ vero. Oltre al gol dell’anno scorso ho segnato ai toscani anche la doppietta dell’andata. Spero sia di buon auspicio per la partita di sabato.
Andrea parliamo un po’ di te. Quando hai iniziato a giocare a calcio?
A 4 o 5 anni nella scuola calcio della Reggiana. Verso i dieci sono entrato nel settore giovanile granata e lì ho fatto tutta la trafila fino alla prima squadra con la quale ho vinto il campionato di C2. Poi sono venuto a Modena, una città e una società che mi stanno dando tantissimo sia dal punto di vista professionale che umano.
Strano per uno di Reggio cresciuto nella Reggiana...
Naturalmente parli della rivalità tra canarini e granata. Credo che se uno si comporta da professionista può riuscire a farsi voler bene a prescindere dalla provenienza. Penso che Modena e Reggio siano città molto vicine anche come usi e costumi. Io mi sono sentito subito a casa.
Oltre a Modena e Reggiana qual’è la tua squadra del cuore?
Sono sempre stato interista e lo sono ancora. Spero un giorno di riuscire a giocare contro i nerazzurri perchè vorrebbe dire che sono arrivato in A.
Hai sempre giocato attaccante?
Si, a parte forse da piccolino. Sono cresciuto col mito di Roberto Baggio che ho sempre ammirato sia come calciatore che come persona. Poi purtroppo crescendo le caratteristiche tecniche sono diventate diverse.
A Modena hai legato molto con Paolino Ricchi...
Con Paolo è nata un amicizia vera, un rapporto come difficilmente si trova nel calcio e che penso si protrarrà negli anni.
Cosa ti piace fare al di fuori del calcio?
Nel tempo libero mi piace staccare completamente. Il mio hobby preferito è la pesca che pratico non appena ho un minimo di tempo. E’ una fonte naturale di relax perchè ti permette di estraniarti dalla vita quotidiana e di allentare le tensioni.
Tra gli allenatori che hai avuto con chi hai legato meglio?
Ho avuto ottimi rapporti con tutti anche se resto legato in modo particolare ad Alessandro Pane, il tecnico della promozione in C1 con la Reggiana. Lui mi ha insegnato tanto. Poi naturalmente Apolloni col quale si è creato un gran bel rapporto. Non ho mai fatto mistero che uno dei motivi principali per cui ho voluto fortemente tornare a Modena è stato proprio avere Gigi come allenatore. Non è solo un bravo tecnico, ma anche una persona eccezionale.
A Modena sei in prestito. Quale potrà essere il tuo futuro?
Il mio cartellino è del Catania è già quest’anno ho fatto fatica a tornare qui. Credo che il mio prossimo futuro sia lontano da Modena anche se non si sa mai. Di certo resterà il ricordo di un rapporto splendido con città, tifosi e società e se un giorno ce ne sarà l’occasione non esiterò a tornare.

Giovanni Botti per Vivo Modena

martedì 23 febbraio 2010

Febbraio mese difficile per Pioli


Dovevano essere le partite ideali per una fuga quasi definitiva del Sassuolo verso la serie A. Invece contro Gallipoli e Mantova sono arrivate due sconfitte inattese che hanno aperto ai neroverdi le porte di una crisi di risultati e di gioco. Contro gli uomini di Giannini una settimana fa e ancora di più sabato al Martelli di Mantova il Sassuolo è parso squadra senza idee, non sempre attento in difesa e incapace di costruire occasioni da gol importanti. Una squadra che soprattutto ha dato l’impressione di non essere in gran forma fisica e di correre meno degli avversari, aspetto che ha messo in allarme che i tifosi, memori del crollo dello scorso campionato dopo la sconfitta interna con il Bari. A tranquillizzarli, almeno parzialmente, c’è però la statistica. Le squadre di Pioli tra gennaio e febbraio non hanno mai fatto granchè. Nel 2004-05 ad esempio, suo primo anno sulla panchina del Modena ad, il tecnico parmense visse proprio tra il 13 e 27 febbraio il momento più difficile con la sconfitta e la contestazione di Terni, e i pareggi sofferti contro Pescara e Venezia, squadre poi retrocesse. Fu invece a marzo che partì la rimonta che portò i gialloblu ad un passo dai play off e dalla serie A. Situazione simile l’anno successivo con Pioli sconfitto l’ultima volta il 25 febbraio a Catanzaro sul campo di una squadra praticamente già in C1. Da quel momento in avanti i canarini inanellarono una serie di 12 risultati utili consecutivi e raggiunsero le semifinali play off dove furono dal Mantova senza esserne sconfitti. E anche l’anno scorso il Piacenza, con Pioli in panchina, perse in casa il 21 febbraio contro l’Albinoleffe e cominciò a correre verso la salvezza solo a partire da marzo. Una tradizione che fa ben sperare anche in vista delle prossime due partite contro Brescia e Cesena, per il Sassuolo autentici spareggi promozione. Senza dimenticare che la squadra neroverde quest’anno ha fallito spesso con avversari di bassa classifica, oltre a Mantova e Gallipoli anche il Piacenza all’andata, quasi mai invece con le grandi del campionato.

Giovanni Botti per ModenaQui (www.modenaqui.it)

venerdì 5 febbraio 2010

Luisi "Tapira" il Modena


Il mercato del Modena è finito con nessuna operazione in entrata e soltanto due cessioni, Gilioli mandato in prestito alla Cremonese e Daminuta tornato all’Inter. Due giocatori che, è vero, trovavano pochissimo spazio ma rappresentavano comunque un’alternativa in più per Gigi Apolloni in una rosa ormai ridotta all’osso. E sabato contro la Salernitana il tecnico di Frascati dovrà fare ancora una volta i conti con assenze importanti, quelle degli squalificati Catellani, Gozzi, Colucci e Tamburini. “Un mercato così non l’avevo mai visto in tanti anni di carriera – ha dichiarato con un certo sarcasmo Carlo Luisi – mi aspetto da un momento all’altro che arrivi Staffelli con il tapiro di “Striscia la Notizia”. Siamo un buon gruppo e non ci volevano tanti acquisti, bastavano due giocatori che potessero integrare la rosa e sostituire i partenti”.

Che la società non avrebbe fatto nulla ormai lo si sapeva…

Certamente. Avranno avuto i loro motivi anche se secondo me hanno sbagliato. Siamo in pochi e il girone di ritorno in serie B è sempre lungo e pieno di insidie. A tirare la carretta dovranno essere sempre gli stessi che prima o poi accuseranno dei cali di forma. Le nostre rivali nella lotta per la salvezza si sono rinforzate tutte. Mi auguro che, chi ha scelto di operare in questo modo lo abbia fatto in buona fede. Altrimenti vorrebbe dire che non vuole il bene del Modena.

Tanti giocatori in scadenza di contratto. C’è rischio che qualcuno possa essere distratto?

Io sono sicuro della professionalità dei miei compagni e sono tranquillo. E’ chiaro che avrei preferito che certe situazioni fossero risolte prima. Avere in una squadra otto o nove giocatori in scadenza non è mai bello.

Si dice che Pinardi abbia già firmato un precontratto con il Cagliari. Tu che sei uno dei suoi migliori amici ne sai qualcosa?

Alex non mi ha detto niente e, vista la nostra amicizia, se fosse vero penso che l’avrebbe fatto. Però se avesse firmato veramente avrebbe fatto benissimo, visto come è stato trattato la scorsa estate. In un periodo di crisi come questo se qualcuno ti offre un contratto devi pensarci bene prima di rifiutare.

Fisicamente come sta?

Sta benissimo. Ha avuto un girone d’andata un po’ travagliato per problemi fisici ma adesso ha recuperato e vorrebbe spaccare il mondo. Nel momento in cui sarà al 100% ci potrà far togliere diverse soddisfazioni.

Si dice che da due mesi non prendiate lo stipendio. Questo fatto ti preoccupa?

No. A Modena alla fine sappiamo che pagano sempre. E poi l’anno scorso ho passato ben nove mesi senza vedere un euro. Sono tranquillo.

Sabato al Braglia arriva la Salernitana ultima in classifica. Una partita sulla carta facile…

In realtà è una squadra ancora viva e sabato contro il Sassuolo avrebbe meritato il pareggio. E’ una di quelle partite che presentano molte insidie. Se si affrontano con la mentalità giusta facilmente si vincono, altrimenti si rischia grosso.

Che Modena ti aspetti?

Mi auguro un Modena diverso rispetto alle ultime prestazioni. Sotto il punto di vista dell’impegno non siamo mai mancati però abbiamo fatto un po’ fatica a creare occasioni. Questa settimana la squadra ha ricaricato le pile ed è pronta per un finale di campionato importante.

Tu come stai?

Sto recuperando. Ho avuto una borsite vicino al tallone che mi ha impedito di mettermi le scarpe da calcio per qualche giorno, però adesso sto molto meglio e sono a disposizione del mister.

Giovanni Botti per Modena Qui