La partita di sabato a Empoli è per il Modena un importante opportunità di riscatto dopo la deludente sconfitta rimediata in casa contro il Grosseto. Una gara sicuramente difficile sul campo di una squadra che in casa non ha mai perso e ha pareggiato solo tre volte in dodici incontri. Chi ha ricordi particolarmente positivi dello stadio Castellani di Empoli è Andrea Catellani che proprio su quel campo segnò lo scorso anno la sua prima rete in serie B. “Fu un gol abbastanza strano - racconta l’attaccante reggiano - lo segnai di testa che non è proprio il mio punto di forza. Ricordo più che altro la corsa verso la panchina anche se le immagini sono un po’ offuscate. Fù davvero una grande emozione”.
L’Empoli comunque ti porta bene...
E’ vero. Oltre al gol dell’anno scorso ho segnato ai toscani anche la doppietta dell’andata. Spero sia di buon auspicio per la partita di sabato.
Andrea parliamo un po’ di te. Quando hai iniziato a giocare a calcio?
A 4 o 5 anni nella scuola calcio della Reggiana. Verso i dieci sono entrato nel settore giovanile granata e lì ho fatto tutta la trafila fino alla prima squadra con la quale ho vinto il campionato di C2. Poi sono venuto a Modena, una città e una società che mi stanno dando tantissimo sia dal punto di vista professionale che umano.
Strano per uno di Reggio cresciuto nella Reggiana...
Naturalmente parli della rivalità tra canarini e granata. Credo che se uno si comporta da professionista può riuscire a farsi voler bene a prescindere dalla provenienza. Penso che Modena e Reggio siano città molto vicine anche come usi e costumi. Io mi sono sentito subito a casa.
Oltre a Modena e Reggiana qual’è la tua squadra del cuore?
Sono sempre stato interista e lo sono ancora. Spero un giorno di riuscire a giocare contro i nerazzurri perchè vorrebbe dire che sono arrivato in A.
Hai sempre giocato attaccante?
Si, a parte forse da piccolino. Sono cresciuto col mito di Roberto Baggio che ho sempre ammirato sia come calciatore che come persona. Poi purtroppo crescendo le caratteristiche tecniche sono diventate diverse.
A Modena hai legato molto con Paolino Ricchi...
Con Paolo è nata un amicizia vera, un rapporto come difficilmente si trova nel calcio e che penso si protrarrà negli anni.
Cosa ti piace fare al di fuori del calcio?
Nel tempo libero mi piace staccare completamente. Il mio hobby preferito è la pesca che pratico non appena ho un minimo di tempo. E’ una fonte naturale di relax perchè ti permette di estraniarti dalla vita quotidiana e di allentare le tensioni.
Tra gli allenatori che hai avuto con chi hai legato meglio?
Ho avuto ottimi rapporti con tutti anche se resto legato in modo particolare ad Alessandro Pane, il tecnico della promozione in C1 con la Reggiana. Lui mi ha insegnato tanto. Poi naturalmente Apolloni col quale si è creato un gran bel rapporto. Non ho mai fatto mistero che uno dei motivi principali per cui ho voluto fortemente tornare a Modena è stato proprio avere Gigi come allenatore. Non è solo un bravo tecnico, ma anche una persona eccezionale.
A Modena sei in prestito. Quale potrà essere il tuo futuro?
Il mio cartellino è del Catania è già quest’anno ho fatto fatica a tornare qui. Credo che il mio prossimo futuro sia lontano da Modena anche se non si sa mai. Di certo resterà il ricordo di un rapporto splendido con città, tifosi e società e se un giorno ce ne sarà l’occasione non esiterò a tornare.
Giovanni Botti per Vivo Modena
Nessun commento:
Posta un commento