martedì 29 gennaio 2013

Massimo Bubola, "In alto i cuori"

Massimo Bubola è oggi uno dei migliori cantautori italiani, uno dei pochi, forse l’unico, in grado di fondere con gusto e poesia le sonorità rock e la nostra lingua, due realtà non facili da far convivere. Il nuovo album del musicista veronese, “In alto i cuori”, uscito ancora una volta per la Eccher Music, è il primo negli ultimi cinque anni ed è anche il più bello da “Segreti Trasparenti” del 2004. La struttura delle undici canzoni è tendenzialmente folk-rock con qualche puntata nel blues, mentre i testi prendono spunto da fatti di cronaca, narrano di situazioni reali o  fotografano in maniera lucida e amara al tempo stesso una società sempre più deteriorata. Ascoltate ad esempio “Un paese finto”, critica forte e diretta ad un’Italia in caduta libera all’interno di una bella ballata folk, o l’oscuro blues “Analogico digitale”, scritto a quattro mani con Beppe Grillo, che riflette sul fatto che non sempre le nuove tecnologie sono migliori delle vecchie. “Hanno sparato un angelo” è ispirata a una storia vera, l’uccisione di una bimba cinese di nove mesi in braccio al padre, mentre la title track, “In alto i cuori”, splendida ballata malinconica, è la degna conclusione di un gran bel disco. La dimostrazione che anche da noi si può fare ottima musica.

Giovanni Botti per Vivo

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