Il folk rock britannico sta attraversando un periodo di ottima popolarità soprattutto sulla scia del successo dei Mumford & Sons. Per questo motivo non devono sorprendere le 60 mila copie vendute da “Hedonism”, il terzo lavoro dei Bellowhead, band della zona di Oxford, miglior risultato della storia di un disco folk indipendente. Etichettato come progressive folk, il gruppo fondato da Jon Boden e John Spiers, già collaboratori di Eliza Carthy, in realtà propone una gamma di sonorità molto più ampia, che va dalle marching band di New Orleans alle orchestre dell’Europa Orientale. Il nuovo album “Broadside”, conferma appieno questa caratteristica. Dodici brani, di cui dieci traditional, di folk-rock altamente creativo, con vecchie ballate marinare e di minatori riprese e rivoltate come calzini. Ascoltate la potente “The old dun cow”, una canzone a metà tra i Jethro Tull di “Warchild” e il Tom Waits di “Heartattack and Vine” con un finale di fiati di grande presa. Oppure la epica e cinematografica “The wife of usher’s well”. O anche la conclusiva “Go my way”, dall’atmosfera rinascimentale alla Steeleye Span, e vi renderete conto della creatività di questi undici musicisti. Da scoprire e ascoltare rigorosamente in cuffia.
Giovanni Botti, per Vivo Modena
mercoledì 23 gennaio 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento